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Cantina in cui si eseguiva la spremitura e torchiatura dell'uva.


LE CANTINE DEL NUCLEO STORICO

Il vino è una delle bevande alcoliche che risale a tempi antichissimi perché, da sempre, lungo le coste del mare Mediterraneo, le viti vegetano con un certo rigoglio. Anche nel nostro ambiente collinare, sino ad alcuni decenni, si faceva una larga coltivazione di vitigni che producevano uva da trasformare in vino. Ne sono testimonianza e ricordo le tante cantine in cui si recavano i nostri avi per comprare il vino da consumare in famiglia, oltre ad alcuni bicchieri che tracannavano sul posto. In altre parole, mancando nel paese caffetterie e luoghi comuni, nelle ore pomeridiane dei riposi forzati e dei giorni festivi gli uomini dai visi provati dal tempo, dalle spalle curve e appesantite dal lavoro di braccia, fissavano appuntamento presso una delle cantine locali per trascorrere qualche ora insieme, sorseggiando bicchieri di vino che trattenevano tra le grandi mani callose.
Naturalmente, nei giorni odierni, i bar hanno occupato il posto delle cantine del tempo che fu. Le cantine sono state chiuse o modificate in tipici ristoranti, in cui si possono gustare piatti locali che hanno fatto storia e che attirano i buongustai.
Nei nuclei storici dei centri abitati del sud-est Barese, per alcune stradine, si notano accessi a locali che presentano i pilastrini, che sostengono l’architrave o l’arco romano, smussati. Tali smussature, nelle cantine del passato, facilitavano il passaggio delle botti.

Disegno dell'ingresso di una vecchia cantina: vista frontale.

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Carretto adatto per trasferire piccole botti.

Barile.

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