ESCAPE='HTML'


IL MARE E I FENOMENI TERRESTRI

Da sempre, il mare influenza il clima e la vegetazione delle terre emerse che lo delimitano, favorendo il commercio, il turismo, e concedendo risorse alimentari.
Gran parte del territorio italiano è delimitato dalle acque del mare. Molte sono le città prospicienti il mare, che vivono legate alle sue numerose risorse.
Durante i mesi estivi sugli oceani, a latitudini basse, per conseguenza dell’aumento della temperatura l’aria si riscalda, diviene più leggera e sale di quota assieme all’acqua che evapora. L’aria che sale assume un movimento a vortice che può abbracciare decine e decine di chilometri di diametro. Il vortice si sposta a più di duecento chilometri l’ora, in seguito, verso i continenti che presentano una pressione più elevata. Piogge torrenziali e distruzione d’insediamenti umani e d’infrastrutture sono le conseguenze più immediate, specie lungo le coste dove si abbatte l’uragano. Tali fenomeni naturali sono comuni sulla Terra verso la fine dell’estate e altamente temuti dagli abitanti delle coste oceaniche.
L’acqua, fonte di vita, tanto richiesta dagli uomini speranzosi, specie da chi abita un territorio abbastanza arido come il nostro, giunge con forza distruttiva e in quantità talmente abbondanti da sommergere intere superfici pianeggianti, arrecando danni incalcolabili. Specie in questi ultimi anni, per via dell’innalzamento della temperatura, sono frequenti le inondazioni di vaste superfici delle terre emerse. Tutto questo deve farci riflettere per ricercare rimedi preventivi a tali fenomeni distruttivi.
Tra mito e storia, molteplici furono i navigatori che, solcando le acque piatte e burrascose, andarono alla ricerca di terre da esplorare e colonizzare.
In passato, tanti emigranti, alcuni di Noci, su piroscafi a vapore, hanno affidato al mare, speranze per un futuro migliore, per un'esistenza capace di appagare i propri progetti di vita. Ancora oggi, a rischio della propria vita, tanti uomini si spingono su fragili imbarcazioni, indirizzando al mare i propri pensieri.
Ogni giorno, i pescatori si muovono, con le proprie barche colorate d’azzurro, verso mari pescosi, lungo la piattaforma continentale, a procacciare alimenti per la sopravvivenza.
Mare che divide i popoli d'etnie, usi e costumi diversi.
Tuttavia, il mare è rievocato per le sue acque profonde e burrascose, che infrange i sogni degli uomini. Acque estese, immense, turbolente come gli stati d’animo della gente.
Le onde sono un movimento irregolare e superficiale del mare causato dal vento. Il vento fa oscillare parti dell’acqua che trasmettono con moto ondoso altri tratti d’acqua. Le onde, lungo la riva, sono frenate dal fondo, s’increspano, urtano contro l’aria e spumeggiano, prima di rompersi. L’onda che all’urto si rompe, fa ritornare indietro l’acqua, originando la risacca che ostacola la nuova onda che arriva.
E’ il rumore della risacca che risveglia i nostri sensi, quando assorti nei pensieri, lungo la scogliera vaghiamo con lo sguardo verso l’orizzonte che si perde lontano. Fra quella foschia osserviamo le vele bianche delle barche dei vacanzieri che, cullate dalle onde, vagano senza meta.
Forse….ancora domani, fra i ceppi carbonizzati delle pinete, opera di gente senza senno, vedremo sul mare le vele al vento, pensieri erranti, sentimenti vaganti, prima che rimangano solo quei faraglioni, scogliere consumate dall’incessante movimento ondoso.

Polignano (BA).

 ESCAPE='HTML'
 ESCAPE='HTML'

Gargano: onde marine.

Costa di Gallipoli.

 ESCAPE='HTML'
 ESCAPE='HTML'

Acqua di mare spumeggiante.

Faraglioni.

 ESCAPE='HTML'
 ESCAPE='HTML'