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ANALISI D'ALCUNI ASPETTI STORICI DELLA MURGIA BARESE DEL PASSATO

Ognuno di noi deve considerare il luogo della propria dimora come spazio organizzato, umanizzato, modificato dagli interventi dell’uomo, nel tempo, vale a dire come risultato delle relazioni tra presente e passato.
Attraverso l'osservazione, l’analisi, la lettura dei vari aspetti del territorio, si potranno notare tanti prodotti d’interi secoli di lavoro umano, d’interventi sulla natura avara, piegata teneramente ai bisogni di possesso e di gestione razionale.
Tale patrimonio dev’essere salvaguardato perché parla di noi ed ha fatto e fa la nostra storia.
Questa breve ricerca vuol essere uno sprone per tutti i giovani che devono pur acquisire la consapevolezza che l’ambiente è ricco di risorse, di testimonianze, d'esperienze maturate dall’uomo per organizzarlo.
Divenendo sensibili alle problematiche ambientali, conoscendo e amando il territorio, potranno imparare a proteggerlo e a trasformarlo, senza arrecarvi danno.

Prof. Francesco Mansueto
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L′ALTERNARSI DELLE STAGIONI DELL′ANNO

Con l’approssimarsi del bel tempo tornano gli uccelli migratori da quei luoghi a noi sconosciuti, là dove nasce il vento che ci porta il tepore che annuncia la primavera: quella stagione dell’anno che allieta gli animi, rinnova la gioia di vivere, fa sbocciare nuovi amori, rinverdire gli alberi, fiorire i prati per offrirci un paesaggio dai tanti colori in cui si possono gustare gli odori tipici della nostra terra. Terra di boschi, di prati, di pascoli, d'arboreti in cui gli uomini del passato vi han messo dimora stabile. Terra di trulli, di masserie, di grandi cisterne scavate nella roccia calcarea, nelle quali l’acqua piovana è raccolta, altrimenti si disperderebbe negli strati profondi del sottosuolo, sfociando nel mare, attraverso gli inclinali delle rocce impermeabili. Terra d’uomini poveri che l’hanno amata con il cuore e che, per tanti anni, hanno visto partire gli uccelli, a vasti stormi, verso terre d'altri esseri umani che popolano la Terra.
Il territorio, nel quale viviamo, è ricco d'alberi, di vegetazione erbacea che abbellisce il paesaggio e lo rende interessante ai nostri occhi. E’ primavera una volta ancora e noi, coinvolti nella quotidianità, ci sfugge ogni mutamento della natura: una pioggerellina, un arcobaleno nel cielo, l’acqua che forma i rigagnoli sulla via, gli alberi candidi per i tanti fiori schiusi, il vento che agita dolcemente le prime foglie cresciute sui rami spogli degli alberi e rimuove dolcemente i capelli, non distolgono il nostro pensiero dai castelli di sabbia che ci stiamo costruendo.
Il tempo trascorre velocemente: cambiano le mentalità, le abitudini, le tradizioni, i costumi, i punti di riferimento che hanno contraddistinto, da sempre, gli uomini di pensiero, i filosofi, i ben pensanti, i poeti e gli artisti.
Gli uomini, come gli uccelli, continuano ad andare per terre diverse a trascorrere il tempo della vita, a gustare una vacanza esotica che può entusiasmarli, distrarli dalla quotidianità, dai frastuoni originati dalle macchine in funzione.
L’affascinante paesaggio pugliese, ancora, può destare il nostro interesse, la nostra curiosità di scoprire la natura, di camminare tra alberi di querce cui sono ancorate piante d'edera che solo in quel modo possono affacciarsi ai caldi raggi del sole. Natura da scoprire con la voglia di scorgere i particolari del mondo degli esseri viventi che abitano la Terra da milioni d’anni.