Il sediaio

L'impagliatore di sedie

L’impagliatore di sedie, artigiano molto comune nella Putignano del passato, è stato chi si dedicava alla realizzazione di sedie e alla lavorazione della paglia, del giunco e dei vimini. Basandosi sulla propria esperienza, capacità manuali e spirito creativo, originava degli oggetti di buon livello. E’ un mestiere in estinzione, vista la produzione, sempre più diffusa, di prodotti industriali ottenuti con l’impiego di nuovi materiali quali: plastica e metalli di vario genere.
Nei piccoli e medi paesi del Sud Italia, nei nuclei storici, è ancora possibile rintracciare locali in cui, l’esperto impagliatore, crea sedie in legno, oltre a riparare vecchie sedie, poltroncine in vimini ed altro.
E’ un’arte antica che affascina e che attira l’attenzione di chi assiste alla lavorazione del manufatto. Durante il mese d’agosto egli rimediava la materia prima, rintracciabile sul territorio, necessaria per lavorare tutto l’anno. Canna, giunco e vimini, dopo averli riuniti in fasci, li depositava in cantina, nel sottano (piano terra di un'abitazione fatta con pietre) o in altro luogo fresco, affinché non perdessero la flessibilità, necessaria nel momento in cui sarebbero stati messi in opera.
Le canne sono piante dal fusto diritto, vuoto, lungo, nodoso, flessibile, che crescono spontaneamente nelle zone dove abbondano le acque stagnanti e pertanto, gli artigiani le tagliavano lungo le paludi di Metaponto e le caricavano sui traini per trasferirle a Putignano. Il giunco: pianta acquatica che si sviluppa in cespuglio lungo le rive dei corsi d’acqua o di stagni, alta più di un metro, è dotato di fusti cilindrici verdi e flessibili con foglie avvolte attorno. Intrecciando le foglie si ottiene un filo che i sediai utilizzavano per creare il fondo delle sedie. Attualmente il filo è prodotto da carta grezza attorcigliata.
Per lunghi periodi le sedie sono state realizzate sempre uguali e con l’utilizzo degli stessi materiali. La conoscenza delle tecniche costruttive è stata tramandata di padre in figlio e non ha subito rilevanti cambiamenti.
Le risorse naturali del territorio che abitiamo, da sempre, sono state sfruttate al meglio per soddisfare i bisogni delle varie generazioni senza compromettere la conservazione dell’ambiente e il suo rinnovamento.