IL MERCATO DEI BENI

Nel corso della storia, agricoltura e allevamento hanno, da sempre, prodotto beni alimentari indispensabili alla sopravvivenza degli uomini. Invece, le attività artigianali, collegate all’agricoltura e all’allevamento, hanno permesso di produrre beni adatti a soddisfare altri bisogni umani. Alla conoscenza e allo scambio di questi ultimi beni provvedevano, nel Mondo Antico, i mercanti. Essi, oltre a trasportare a distanza i beni, s’impegnavano a farli conoscere alle popolazioni che n’erano sprovviste. Gli artigiani producevano beni che solo in parte erano acquistati e usati dalla comunità di appartenenza, mentre per il restante dei beni provvedevano i mercanti a commercializzarli. Fu così che nacque il commercio: attività che permetteva lo scambio di beni.
Il possesso di un bene, per ogni uomo, rappresentava ricchezza perché utile a soddisfare bisogni. Il bisogno, pertanto, è un fattore che muove le varie attività economiche. Oggi, i beni, meglio conosciuti come merci, continuando ad essere distribuiti danno vita ad una fitta rete commerciale. Sul nostro territorio, in passato, le comunità umane realizzarono allo scambio di beni attraverso i mercati settimanali che si svolgevano in zone d’incontro, facilmente accessibili a venditori e acquirenti. Lo scambio dei beni avveniva contro opportune quantità di moneta.
I mezzi di trasporto, a traino animale, erano lenti e non permettevano il trasferimento delle merci in luoghi distanti dalle zone di produzione. Anche le vie di collegamento erano poche, polverose e non sempre facilmente percorribili, per cui i commercianti erano attivi nelle comunità limitrofe. I prodotti di scambio erano, prettamente, beni alimentari e oggetti derivati dalle risorse territoriali che gli artigiani lavoravano nelle loro piccole botteghe, spesso interrate e prive di luce.
L’economia di Noci, in buona parte, era legata all’agricoltura, all’allevamento e alle attività del bosco. Pochi erano coloro dediti al settore dei servizi.
L’economia moderna dipende non solo dalle risorse della natura ma, anche, dalle capacità degli uomini a organizzare i servizi. La complessa attività di produzione, scambio, distribuzione e consumo dei beni costituisce l’economia che porta al benessere degli uomini, vale a dire alla ricchezza Le attività umane sono divise tra settore primario (agricoltura, allevamento, pesca e risorse minerarie), secondario (industria e artigianato), terziario (servizi utili alla collettività) e quaternario o terziario avanzato (servizi intellettuali connessi con l’elaborazione, la gestione e la distribuzione delle informazioni attraverso i sistemi digitali).
La nostra, pertanto, è una società che si evolve e cerca di risolvere i problemi visti nella globalità delle genti che abitano la Terra. Secondo il mio modesto parere, a seguito della globalizzazione, ci sarà una crisi di lavoro che abbraccerà tutti i Paesi tecnologicamente più evoluti, a causa dei beni che pervengono sui mercati da Nazioni sottosviluppate, ove il costo del lavoro e pertanto delle merci, costa poco.

Fiera del bestiame: secolo diciannovesimo.

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Inizio secolo diciannovesimo: carrettieri a Bari.